Caivano. A pochi giorni dalla presentazione delle liste, c’è solo un candidato in campo, con un progetto chiaro, in larga parte giovane, fatto di civiche più Azione, a rappresentare il totale cambiamento della politica e degli obiettivi amministrativi: Antonio Angelino. A destra e a sinistra si registra lo sfascio totale. Fratelli d’Italia è isolata e senza figure capaci di attrarre consensi. Non è stata ufficializzata nemmeno la decisione di fare una lista. Ci stanno provando ma l’esito non è scontato. Forza Italia sta provando a formare una coalizione civica ma non ha trovato al momento alleati. E su Fratelli d’Italia gli azzurri hanno giurato che mai saranno alleati a Caivano. Senza l’ex sindaco Simone Monopoli, che non sarà della partita perché dopo due assoluzioni ed un solo procedimento in corso in via di conclusione, preferisce guardare gli avvenimenti dalla finestra, il centrodestra non ha mai più saputo riorganizzarsi. Solo sconfitte. E questa volta senza un cambio di passo nelle ultime ore, sarà dovrà affrontare una debacle storica. Un dato di fatto inconfutabile.
Il centrosinistra, invece, si è sciolto come neve al sole. Biagio Abate di Noi di centro si è ritirato. Il candidato del Pd, Yuri Bervicato, si è ritirato. Come conseguenza del fallimento di una sezione che sta collezionando da anni gaffe e brutte figure a ripetizione, il segretario e il suo vice si sono dimessi. Il Pd è senza candidato, senza lista e senza dirigenti. Avs spaesata mentre il Movimento Cinque stelle del deputato Penza aveva puntato tutte le fiche su Abate e si ritrova con un pugno di mosche tra le mani dopo il ritiro dello storico esponente legato a Clemente Mastella. Ora il centro lsinistra ha due opzioni, richiamare Mimmo Semplice, l’ex sindaco bassoliniano ai tempi dell’arrivo a Caivano di Cdr, balle e spazzatura, oppure trovare scialuppe improvvisate in grado di gestire la sconfitta in modo dignitoso. Noi di centro potrebbe andare con Forza Italia e fare la prima mini coalizione. Mente Pd, Movimento Cinque stelle e Avs , con o senza Noi di centro, tentare di mettere insieme un paio di liste con un candidato di bandiera e tentare di raggiungere il quorum per un paio di consiglieri. Tutto qui. Vedremo come finirà ma il dato secco è che Antonio Angelino resta l’unico candidato che esprime un progetto politico e amministrativo, condivisibile o meno ma è l’unico che ha aggregato; ha da sempre fissato valori, obiettivi, regole in nome dei quali ha dovuto rinunciare a tante richieste di candidatura nelle sue liste arrivate da destra e da sinistra. Non vuole vincere per non governare o per ritrovarsi vittima di una ristretta oligarchia che negli anni in questi territori ha messo in moto una macchina del fango costringendo le persone perbene a restare a casa ed a lasciare sempre più spazio ad una classe politica finita poi nelle ordinanze della Procura. Angelino ha fatto selezione, concorre per vincere e governare. Clima teso e in solo progetto in campo.
In ultimo, la premier Meloni dopo tanto impegno e un decreto per Caivano, politicamente si ritrova col rischio che Fratelli d’Italia non sarà presente alla competizione elettorale, col centrodestra sfasciato e con Forza Italia che deve valutare come salvarsi nella migliore delle ipotesi con costole che fino a ieri erano a sinistra. Niente di più, niente di meno. Ad oggi questa è la situazione.