Non vogliamo entrare nel merito delle posizioni pro o contro la Palestina e in queste ore stiamo pregando per la pace. Abbiamo spesso apprezzato gli interventi di Francesca Albanese sul “genocidio” ma la questione questa volta è diversa.
Nel corso di un dibattito sul seguitissimo blog “Tintoria” ha pronunciato una frase molto infelice per giunta sorridendo e mentre si parlava, appunto, della tragedia in corso.
“Queste proteste per la Palestina ormai coinvolgono le masse” -per la Albanese- “pure a Milano nel cuore della notte con la gente scesa in piazza in un giorno lavorativo: Milano non è Napoli, lì ci pensano che devono svegliarsi alle 6”.
La Albanese è campana ma è evidentemente vittima di luoghi comuni ormai veramente insopportabili dando per scontato (e il sorriso o lo scherzo aggravano la tesi) che, rispetto ai Milanesi, i Napoletani sono dei nullafacenti del tutto disabituati a svegliarsi alle 6 per andare a lavorare. Questa tesi offende milioni di Napoletani a Napoli e in giro per il mondo, Napoletani per giunta costretti a subire una mancanza di diritti e servizi antica di oltre un secolo e mezzo e per questo costretti a lavorare anche di più di altre popolazioni, spesso rassegnandosi ad emigrare o ad accettare lavori con stipendi bassissimi o a vivere nelle umiliazioni o nella disperazione.
Non sono accettabili scuse e giustificazioni (“sono campana”, “amo Napoli”, “ho tanti amici napoletani”, “scherzavo”) e chi pensa questo dei Napoletani non può ricevere una cittadinanza onoraria della nostra città, come prevede una apposita delibera con una cerimonia già fissata per i prossimi giorni.
“Queste proteste per la Palestina ormai coinvolgono le masse” -per la Albanese- “pure a Milano nel cuore della notte con la gente scesa in piazza in un giorno lavorativo: Milano non è Napoli, lì ci pensano che devono svegliarsi alle 6”.
La Albanese è campana ma è evidentemente vittima di luoghi comuni ormai veramente insopportabili dando per scontato (e il sorriso o lo scherzo aggravano la tesi) che, rispetto ai Milanesi, i Napoletani sono dei nullafacenti del tutto disabituati a svegliarsi alle 6 per andare a lavorare. Questa tesi offende milioni di Napoletani a Napoli e in giro per il mondo, Napoletani per giunta costretti a subire una mancanza di diritti e servizi antica di oltre un secolo e mezzo e per questo costretti a lavorare anche di più di altre popolazioni, spesso rassegnandosi ad emigrare o ad accettare lavori con stipendi bassissimi o a vivere nelle umiliazioni o nella disperazione.
Non sono accettabili scuse e giustificazioni (“sono campana”, “amo Napoli”, “ho tanti amici napoletani”, “scherzavo”) e chi pensa questo dei Napoletani non può ricevere una cittadinanza onoraria della nostra città, come prevede una apposita delibera con una cerimonia già fissata per i prossimi giorni.