Afragola. Pannone ritira le dimissioni ma adesso serve coraggio

0
54

Afragola. Il sindaco ritira le dimissioni ma la crisi politica non è risolta. In verità, si manifesta sempre più come una crisi legata alle visibilità in giunta perché sette consiglieri di maggioranza, guidati da Giuseppe Affinito, fino a poche settimane fa il più fedele scudiero di Pannone, hanno messo diversi sgambetti al primo cittadino fino a portarlo al protocollo. Poi alla scadenza dei venti giorni prima dello scioglimento anticipato del Consiglio, i sette consiglieri hanno chiesto al sindaco di ritirare le dimissioni ma senza firmare un documento di rilancio. E allora a cosa è legata la strategia di tenere tutto in piedi paralizzando però ogni attività? Nessuno lo ha spiegato ben oltre qualche posizione di facciata. E allora la lettura più semplice è proprio quella: gli assessorati. Certezze non ve ne sono anche perché nessuno parla il linguaggio della chiarezza. Durante gli incontri col sindaco, quali sono state le richieste dei dissidenti? A cosa fanno riferimento? Anche perché è singolare che si porta il sindaco al protocollo, lo si invita a ritirare le dimissioni per evitare lo scioglimento anticipato degli organi elettivi ma si continua a stare con un piede di qua e uno di là, immobilizzando la città ? Pure perché è intervenuta per favorire un percorso unitario la Sottosegretaria di Stato Pina Castiello, la quale è abituata a parlare di politica e proprio non riesce a comprendere atteggiamenti che in apparenza non sono giustificati da valutazioni logiche.

Atteggiamenti, azioni, posizionamenti, richieste, che andrebbero spiegate per quelle che sono e per quelle che si sono rivelate. Non ha aiutato la posizione del Presidente del Consiglio che per quanto sia stato sfiduciato dall’aula, non coglie il segnale politico quando le sue dimissioni avrebbero favorito un chiarimento interno più sereno. La lettura è semplice: il giocattolo si è rotto. E per rimetterlo in piedi c’è una sola strada da percorrere. Ognuno guarda al proprio orticello, grande o piccolo che sia, e in nome del quale è pronto, come dimostrato, a sacrificare Afragola e il bene comune.
La palla adesso è nelle mani del sindaco. Deve tirare fuori coraggio. Presentarsi in aula con una relazione programmatica. E su quella relazione verificare se ha una maggioranza facendo appello a tutte le forze politiche della città. E su esito percorso ha già avviato una interlocuzione con i vertici provinciali di sforza Italia. Se Pannone dovesse avere i numeri, giunta tecnica e si prosegue. Diversamente spetta a lui, vittima di questo dinamica, mandare i consiglieri a casa e raccontare la verità su questa crisi che pare nessuno voglia spiegare per quella che è. Un percorso zeppo di ostacoli, anche perché lo stesso partito di Forza Italia vanta al proprio interno posizioni nettamente diverse. Vedremo come andrà a finire. Di sicuro, Pannone non potrà farsi bruciare restando in silenzio e farsi immolare ogni giorno dal consigliere di turno. Serve coraggio ed assumere poi una decisione netta. Afragola non può vivere in questo stato comatoso a causa di un Consiglio che si sta rivelando non all’altezza delle aspettative di questa città.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui