A San Giorgio a Cremano, città di 45mila abitanti in provincia di Napoli, c’è una contesa sotterranea che si disputa con le elezioni regionali in corso. È una competizione che riguarda la prossima amministrazione comunale. Sindaco, giunta e Consiglio comunale verranno scelti con le elezioni della primavera 2026.
Come è noto, al momento, il Comune è sotto commissario, dopo le dimissioni del sindaco Giorgio Zinno avvenute a luglio scorso.
Zinno è candidato di punta del PD alle regionali ed è sostenuto da un ampio schieramento. Ha con lui una coalizione sul territorio che va oltre il suo stesso partito. Per questo motivo raccoglierà a San Giorgio a Cremano un ampio consenso. E dopo le elezioni regionali si aprirà ufficialmente la partita per la scelta del prossimo Sindaco. Per ora sono due i papabili candidati, entrambi del PD. Si tratta di Michele Carbone e Giuseppe Giordano. Quest’ultimo proprio nelle scorse settimane è entrato nella direzione regionale del Partito.
Ma nel centrosinistra una mossa a sorpresa è venuta a galla con queste regionali. Potenzialmente è una mossa che può sconvolgere gli equilibri intorno all’ex sindaco ed al Pd stesso.
Libera D’Angelo, esponente proprio del Pd sangiorgese, ha firmato la sua candidatura alle regionali, ma lo ha fatto con la lista deluchiana ‘A testa alta ‘. Tra i suoi sponsor ci sarebbe Bruno Cesario, ex presidente del consiglio comunale e deputato per due legislature (2006/08 e 2008/2013).
Libera D’Angelo nel 2018 fu candidata del Pd al Senato nel collegio Portici/Nola: raccolse il 13,2%. La sua candidatura alle regionali, ora, viene letta come una sfida aperta a Zinno ed al PD. Qualcuno parla di dichiarazione di guerra immotivata, se non quella di contare i voti sul territorio che non andranno a Zinno.
Il dato della D’Angelo e le sue preferenze personali a San Giorgio a Cremano verranno valutate attentamente da coloro che, un minuto dopo le regionali, lavoreranno per le comunali.
Lo stesso Cesaro, dice qualche ben informato, se il dato personale di Libera D’Angelo dovesse essere particolarmente significativo, potrebbe costruire una coalizione centrista alternativa al candidato Dem (sia che sarà Carbone sia che sarà Giordano).
Negli altri schieramenti invece, sull’estrema sinistra il duo Giorgio Carcatella/Aquilino Di Marco potrebbe costruire un cartello elettorale con un candidato sindaco autonomo. Più difficile la partita del centrodestra che a San Giorgio a Cremano sconta da anni un gap strutturale di consenso. Le regionali anche in questo caso serviranno a pesare la forza locale di Fdi, Fi e Lega. In tal modo poi si potrà provare a costruire un’alleanza per le comunali ed un candidato sindaco credibile e affidabile.






