Chirurgia robotica all’avanguardia all’Ospedale Monaldi

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Chirurgia robotica all’ospedale Monaldi. L’equipe della Uoc di Chirurgia toracica, guidata da Carlo Curcio, con l’ausilio dell’equipe anestesiologica diretta da Antonio Corcione, ha asportato, in via mininvasiva, un tumore del Timo di 9 centimetri, che aveva colpito anche il pericardio, e due noduli polmonari in una giovane paziente che, a sei giorni dall’intervento, è stata dimessa guarita. L’intervento è stato effettuato utilizzando l’ultima versione del Robot Da Vinci. Un approccio mininvasivo che ha consentito di effettuare la timectomia allargata con resezione del pericardio e, senza modificare la posizione della paziente sul tavolo operatorio e senza ulteriori accessi chirurgici, la resezione polmonare per asportare i due noduli interessati. “Grazie a questa tecnica – spiega Carlo Curcio, direttore della Uoc di Chirurgia Toracica dell’Ospedale Monaldi, nonché direttore del dipartimento di Chirurgia generale e specialistica dell’Azienda Ospedaliera dei Colli – la paziente, che presentava inoltre diverse aderenze dei tessuti polmonari, ha evitato due operazioni che, con la tradizionale chirurgia open, avrebbero comportato prima l’apertura dello sterno per la rimozione del timoma e, successivamente, la toracotomia per intervenire sui noduli polmonari. Invece così abbiamo garantito un decorso operatorio più breve e meno doloroso”. Fino ad oggi sono stati circa 170 gli interventi di asportazione di neoplasie mediastiniche, che spesso sono associate a una grave sindrome neurologica, la miastenia gravis, eseguiti con chirurgia robotica dall’equipe del dottor Curcio. “L’Azienda Ospedaliera dei Colli continua a dimostrarsi all’avanguardia grazie alle nuove tecnologie” spiega il direttore generale, Maurizio di Mauro. “Il nostro obiettivo è quello di continuare ad assicurare alla nostra utenza una assistenza ultraspecialistica di rilievo nazionale, mettendo a disposizione della popolazione campana e non solo le migliori tecniche e le apparecchiature più all’avanguardia” conclude.

 

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