Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 1947/21

13.3 C
Napoli
giovedì 27 Novembre

Testata Giornalistica registrata al Tribunale di Napoli n. 1947/21

PUNTO ZERO

Uilm Campania, 200 delegati a Napoli: “Industria in crisi, servono risposte”

 

NAPOLI, 27 NOV – Si è svolto questa mattina all’Hotel Ramada di Napoli l’attivo regionale della Uilm Campania, il primo appuntamento pubblico dopo la sigla del nuovo contratto collettivo nazionale dei metalmeccanici. All’iniziativa hanno partecipato circa 200 tra delegati e ospiti, un dato definito dagli organizzatori come una partecipazione «massiccia e significativa» per il sindacato metalmeccanico in Campania.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto sulle ricadute del rinnovo contrattuale e sulle principali vertenze che interessano il tessuto industriale regionale. Ai lavori sono intervenuti Crescenzo Auriemma, segretario generale Uilm di Napoli e Campania, Giovanni Sgambati, segretario generale Uil di Napoli e Campania, e Rocco Palombella, segretario generale nazionale Uilm, cui sono state affidate le conclusioni.

Palombella ha richiamato il valore del contratto nazionale in una fase complessa per l’industria campana e italiana:

«Presentare di nuovo il contratto nazionale dei metalmeccanici, il più grande dell’industria, in questa realtà industriale, significa dare un’iniezione di fiducia. Un’iniezione di fiducia ai tanti delegati e delegate che lottano per difendere i posti di lavoro e per maggiori diritti. Il contratto è il simbolo dei diritti e qui assume un valore ancora più forte, perché nei momenti di crisi è lo strumento che subisce gli attacchi maggiori. Farlo in Campania significa dire che siamo con i delegati e con le strutture di Napoli, che vivono difficoltà industriali enormi: qui non parliamo solo di crisi, ma di una vera tragedia per interi settori manifatturieri. Il nostro impegno è salvaguardare aziende, settori e lavoro, dall’auto alla cantieristica, da Fincantieri a Leonardo, fino alle vertenze aperte come Whirlpool, che richiedono soluzioni urgenti e non solo ammortizzatori sociali».

Sul versante economico e della rappresentanza, Sgambati ha evidenziato l’importanza dell’accordo e delle misure fiscali collegate:

«Il rinnovo del contratto è una buona cosa, ancora di più perché accompagnato dalla detassazione degli aumenti contrattuali e della contrattazione integrativa. È un vantaggio per i metalmeccanici e per molti lavoratori italiani. Ora però bisogna costruire garanzie con le controparti per arrivare a una certificazione della rappresentanza, proseguire sulla strada della detassazione e contrastare i contratti pirata, per garantire uguali salari e uguali diritti. Nel Mezzogiorno questo è fondamentale perché qui si insediano troppe realtà con precarietà e condizioni inaccettabili. La Uil dovrà continuare questa battaglia».

Molto articolato l’intervento di Auriemma, che ha posto l’accento sulle criticità regionali e sulla tenuta del comparto industriale campano:

«Dopo un anno e mezzo siamo riusciti a chiudere il contratto dei metalmeccanici contro le volontà dell’imprenditoria, che non voleva nemmeno definire una piattaforma e ha respinto per mesi ogni proposta. Alla fine si sono convinti che senza un contratto metalmeccanico si sarebbe messa a rischio tutta l’industria italiana, non solo quella campana. Ma la Campania resta la regione più industrializzata del Sud e anche la più esposta alle crisi: pensiamo alla Whirlpool, una vertenza infinita su cui il governo continua a prendere appunti senza risolvere nulla; a Fincantieri, dove basterebbe ampliare il cantiere per lavorare navi da crociera; al ferroviario, con le difficoltà segnalate su Firema; o alla situazione di Leonardo, dove l’ingresso di partner stranieri crea molte incertezze. Non accetteremo mai la divisione degli stabilimenti campani: siamo già a 18 siti aeronautici chiusi, non vogliamo arrivare a 19».

Auriemma ha poi richiamato anche il percorso interno dell’organizzazione:

«Quando sono arrivato alla guida della Uilm avevamo direttivi che iniziavano con 50 persone e finivano con 30. Oggi iniziamo con 140 presenti e chiudiamo con 170. Questo è un segno di fiducia. In questi quattro anni ho dato tutto quello che potevo all’organizzazione, lavorando con la segreteria regionale e costruendo un esecutivo da cui nascerà la nuova classe dirigente. Abbiamo aumentato gli iscritti nonostante le crisi. Non lascio con rammarico: ho dato il massimo. Gli uomini passano, l’organizzazione resta e deve crescere. E io non permetterò mai a nessuno di distruggerla».

L’attivo regionale ha così segnato un passaggio importante nella fase post-rinnovo, con un’ampia partecipazione e un forte richiamo alle emergenze industriali che riguardano il territorio campano e la tenuta complessiva del settore metalmeccanico.

Articoli collegati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Seguici sui social

440FansMi piace
42FollowerSegui
10IscrittiIscriviti
- Advertisement -
PUNTO ZERO

Ultimi Articoli