Equo compenso, De Lise: “Maggiore tutela verso i giovani commercialisti”

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“La normativa sull’Equo Compenso che disciplina le tariffe minime per evitare la guerra al ribasso è un buon inizio, ma ci sono criticità che devono essere superate. Crediamo infatti che la legge contenga una falla che indebolisce i liberi professionisti, gli unici obbligati a rispettare le tariffe, al contrario delle società di revisione o dei Caf. Per questo, alle istituzioni chiediamo una norma che tuteli la categoria, che venga concertata con i giovani commercialisti e possa riferirsi anche ai provvedimenti disciplinari applicati in caso di violazione. Il compenso fissato rispetto a un’attività di revisione deve valere per tutti, altrimenti sarebbe più corretto limitarlo qualora la professionalità richiesta possa essere esercitata soltanto da una categoria professionale. Anche queste sono pari opportunità”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, nel corso del convegno “Le Pari opportunità nel mondo professionale oggi e domani”, che si è svolto presso il Senato della Repubblica, Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani. L’evento è stato organizzato dalla commissione Pari Opportunità UNGDCEC in collaborazione con l’ODCEC di Roma. Al dibattito è intervenuto il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri: “L’Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili ha costruito un dialogo che mette al centro i contenuti legati ai giovani e anche alle nuove professioni. Il Parlamento ha già molto legiferato sulle pari opportunità, ma resta alta l’attenzione anche cercando di raccogliere le idee che arrivano dal territorio e dalle associazioni. Lo stesso PNRR ci chiama a rendere il Paese più moderno e più equilibrato in tema di pari opportunità”. Il senatore Marco Silvestroni (segretario della Presidenza del Senato), promotore dell’iniziativa, ha sottolineato: “Le pari opportunità hanno tante declinazioni. Penso soprattutto al diritto alla salute e in questo senso auspico che nelle prossime settimane l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili possa redigere una bozza di disegno di legge a tutela dei liberi professionisti, che mi impegno a raccogliere e discutere nelle sedi opportune”. Nel corso dell’evento si è tenuta una tavola rotonda alla quale hanno partecipato le onorevoli Chiara Gribaudo e Augusta Montaruli e l’onorevole Andrea de Bertoldi. “Sull’equo compenso è stato fatto un passo avanti – afferma Gribaudo – ma c’è un perimetro limitato nell’applicazione della legge, che bisogna allargare. Ad ogni modo, le politiche a favore dei lavoratori autonomi non possono essere circoscritte all’equo compenso, va costruito un nuovo modello di welfare”. “In Italia il libero professionista per troppo tempo non è stato visto come valore aggiunto – rimarca Montaruli -. Un retaggio culturale che ha inficiato le pari opportunità all’interno del mondo delle professioni: il paradosso è che non sempre serve scrivere nuove normative, sarebbe meglio eliminarne alcune”. Per de Bertoldi “pari opportunità non significa soltanto quote rosa, ma uguali condizioni di partenza nella professione. La politica si muove in questa direzione, penso all’importante legge sull’Equo Compenso che garantisce e permette le pari opportunità. Una legge che dà una risposta alle richieste della categoria”. Secondo Sonia Mazzucco, vicepresidente UNGDCEC con delega alla CPO che ha moderato il dibattito, “il convegno è un altro traguardo raggiunto dall’associazione in tema di pari opportunità. Stiamo cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un ambito che riguarda i professionisti a 360 gradi e siamo felici che gli esponenti delle istituzioni si siano detti finalmente pronti a ricevere e discutere le nostre proposte”. Per Marianna Cugnasco, presidente commissione UNGDCEC Pari Opportunità, “servono strumenti per stimolare il cambiamento partendo dai giovani. La commissione di studio negli ultimi due anni ha contribuito al raggiungimento di risultati importanti, ora speriamo che il “manifesto” creato sin qui possa essere portato avanti anche dalle future generazioni”. Giovanni Battista Calì, presidente ODCEC di Roma, ha affermato: “Come Ordine professionale, cerchiamo di declinare le pari opportunità nel senso più ampio possibile. Siamo partiti da due direttive principali, le quote di genere e quelle generazionali: oggi forse le seconde sono persino più importanti, perché non ancora disciplinate a livello normativo”. Sono intervenuti anche Debora Valenti (presidente UGDCEC di Roma), Fabrizio Bontempo (presidente ANGCDL), Rossana Giacalone, Paola Candida Micheli, Roberta Postiglione, Mariagrazia Fangano (commissione UNGDCEC Pari Opportunità), Alessandro Parrotta (direttore ISPEG), Maria Pia Nucera (presidente ADC Nazionale)

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