“La Compagnia del Cigno 2”, la fortunata serie televisiva articolata in sei puntate, prodotta da Rai Fiction e da Indigo Film debutta con un grande successo di pubblico. Autore, sceneggiatore e regista di questa avvincente mission è Ivan Cotroneo, napoletano doc
“Un successo che ci ha sorpreso”
“E’ un esperimento molto fortunato il cui successo della prima edizione ha sorpreso
noi in primis; Abbiamo cominciato questa missione, selezionando sette ragazzi
musicisti ed anche attori, li abbiamo fatti suonare e parlare di musica classica in
prima serata su Rai 1, rappresentando in scena anche il loro impegno emotivo per
resistere non solo alle tensioni che si sviluppano nel corso dell’adolescenza, ma
anche a quelle che si accendono durante le lezioni di un maestro molto duro , tale
Marioni, interpretato da Alessio Boni. Nella prima serie c’è l’esaltazione del
sentimento dell’amicizia tra i ragazzi, quale strumento di “salvezza sociale”; ne “La
Compagnia del Cigno2”, ritroviamo gli stessi ragazzi, protagonisti della prima serie,
più vecchi di due anni che sostengono l’esame di maturità e stanno per entrare nel
Conservatorio. In questa serie, viene messa a repentaglio l’amicizia tra i protagonisti,
dovendo gli stessi entrare in competizione per conquistare un posto di lavoro in
un’orchestra. In tal modo i giovani talenti entrano loro malgrado nel mondo delle
dinamiche lavorative degli adulti dove regna un perpetuo conflitto tra il far
prevalere il sentimento dell’amicizia o l’interesse personale a percorrere una
brillante carriera anche con una sorta di cinismo”
Il successo dovuto ai musicisti veri
“Credo che il successo sia dovuto al fatto che sul set recitano dei musicisti veri, che
fanno questo di mestiere e poi sono orgoglioso di dire che questa fiction ha
riavvicinato i giovani e la gente in generale al mondo della musica classica,
considerandola un genere non elitario ma come musica popolare; non a caso già
dalla prima serie le iscrizioni dei ragazzi ai conservatori sono aumentate
vertiginosamente”
Cotroneo Napoletano doc
“ Di Napoli amo la sua complessità, le contraddizioni, le luci e le ombre. La mia esperienza
professionale nella mia città è sempre ricca di spunti e riscontri positivi; vorrei realizzare
una narrazione che rispecchi quella che essa è oggi nella realtà”