“Sogno California”, la storia di successo di Marietti e Palladino

Due italiani, ignorati in Patria, hanno creato nella Silicon Valley una startup da 1,4 miliardi di dollari

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Correva l’anno 2010, quando Augusto Marietti e Marco Palladino (nella foto) decisero di lasciare l’Italia e provare una nuova avventura imprenditoriale nella Silicon Valley. Allora avevano appena 20 e qualche idea innovativa. Avevano provato a lanciarla in Italia ma nessuno li aveva presi in considerazione.

«Per 10 mesi – hanno raccontato i due a www.millionaire.itabbiamo lavorato in uno scantinato a Milano per realizzare la versione beta del software. Abbiamo bussato alle porte di tutti gli investitori. Le risposte? “Bravi ma siete troppo giovani”. Oppure: “Bell’idea ma manca un business plan di 30 pagine”. Intanto le offerte non arrivavano e quando sono arrivate erano ridicole».
L’idea-forza era di mettere su una sorta di eBay per sviluppatori e così, dopo le delusioni in terra natia, Marietti e Palladino non si sono persi d’animo e hanno lanciato il cuore oltre l’ostacolo.
È così hanno lanciato il loro sogno in California dove – racconta ancora www.milionaire.it – “scoprono che Travis Kalanick, filantropo e poi Ceo di Uber, ospita gratis i giovani che partecipano ad una conferenza. A patto che abbiano un’idea e siano senza soldi. In 7 giorni, capiscono come gira e decidono di trasferirsi”. Dicono ancora i due: «Lavoravamo in un coworking fino a tardi. Dormivamo su materassini gonfiabili. Per mangiare andavamo alle conferenze e giravamo sempre con pacchi di biglietti da visita. All’Entrepreneurship Week a Stanford abbiamo recuperato 1.500 indirizzi e-mail e abbiamo scritto a tutti».
A questo punto la prima svolta: Marietti e Palladino conoscono i tre dipendenti di Youtube che offrono loro 51mila dollari. Altri 50mila arrivano da Massimo Sgrelli, super venture capitalist in California. Tra i primissimi investitori arriva anche Fabrizio Capobianco, imprenditore italiano in Silicon Valley. A questo punto è iniziata la vera raccolta fondi per sviluppare l’idea dei due giovani innovatori e gradualmente sono arrivati i veri investimenti. George Zachary di CRV è stato il primo a crederci: con un gruppo di altri investitori ha messo a disposizione 1,6 milioni di dollari.
Oggi la realtà aziendale messa su da Marietti e Palladino è un punto di riferimento per gli utenti definita “una open core platform che fa dialogare tra loro le API (Application Programming Interface), costituendo una specie di “sistema nervoso” di tutto il flusso di informazioni che c’è dietro a un’impresa“.

Leggi qui l’articolo di www.millionaire.it

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