Appuntamento fissato per domani alle 17 a Napoli al Maschio Angioino, per discutere con i magistrati della direzione distrettuale antimafia del riutilizzo sociale e pubblico dei beni confiscati alle mafie, a cominciare dall’importante impegno e dall’ esperienza di Quarto. Decine di beni confiscati, tutti assegnati con bando, diventati centri per l’autismo, case di comunità sanitaria, centri sociali per anziani, case per donne maltrattate, case per donne detenute madri di minorenni, centri per persone con diversa abilità e case dell’associazionismo. E, ancora, case assegnate a 18 famiglie quartesi, ai richiedenti asilo politico con lo status di “rifugiati” sotto l’egida ONU e ai bambini Saharawi.
Una rete sociale solidale e multietnica.
Come ci insegna la nostra Costituzione.
Ma domani parleremo anche delle cose che possono migliorare per creare ancora nuove opportunità.