“Vivi e lascia vivere”: non è solo il titolo di una fiction di successo di Pappi Corsicato andata in onda su Rai1 lo scorso anno, ma è una vera “legge di vita” da sempre inseguita dal regista napoletano, assolutamente scevro da qualunque condizionamento e pregiudizio sociale
Maestro il suo motto è “Vivi e lascia vivere?
“Sì, ho sempre vissuto in libertà, senza alcun condizionamento. Non ho voluto seguire le orme professionali della mia famiglia, essendo votato all’arte fin da bambino al punto che, dopo qualche anno di frequenza al Corso di Laurea in Architettura alla Federico II, decisi di inseguire il mio sogno ed andai in America per studiare le Arti dello Spettacolo, dalla danza alla recitazione”
Il suo approccio con il cinema?
“Ho cominciato come assistente volontario su un set di Pedro Almodovar a New York. Ci tengo molto a precisare che fui io a propormi come tuttofare sul set, smentendo le fake news che parlano che ho iniziato a fare cinema come aiuto di Almodovar”
Cosa imparò da quella felice esperienza?
“Era un set di lusso, che mi ha aperto da subito la mente verso la professione che desideravo intraprendere; nella fattispecie imparai una cosa fondamentale: per fare il regista occorrono due requisiti essenziali: creatività e pragmatismo. Quando tornai in Italia, mi cimentai nella realizzazione di un primo cortometraggio, perché è assolutamente sbagliato pensare di iniziare questo percorso professionale con un film; la carriera di regista come tutte le altre si costruisce step to step”.
A parte la creatività ed il pragmatismo, quale altra peculiarità deve possedere un regista?
“La curiosità’ che nella fattispecie consiste nel capire quali sono tutti gli elementi che compongono un’opera audiovisiva, inquadrature, location, scene, costumi, recitazione, musica, colori, in modo da realizzare un prodotto audiovisivo assolutamente originale. E poi consiglio di vivere questo lavoro in maniera gioiosa divertente, forti però di un bagaglio culturale di spessore”
Il suo primo lavoro fu “Libera”
“Sì, ricordo che all’epoca non conoscevo nessuno del mondo del cinema tranne Iaia Forte, mia amica d’infanzia, che aveva studiato recitazione al Centro Sperimentale e con lei iniziai quest’avventura. Avevo in mente di realizzare un’opera tratta da una storia che avevo letto sul giornale e mi rivolsi per l’ambientazione, ad un amico che aveva una casa a Secondigliano, a Scampia; misi insieme 4 persone, mi feci prestare da mia madre alcuni vestiti per i costumi di scena e fu così che il mio cortometraggio partì, curando io personalmente ogni particolare.”
Maestro come trascorre il suo tempo libero?
“Faccio delle lunghe passeggiate e guardo il mare che mi trasfonde energia e positività; di tempo libero ne ho molto poco perché lavoro sempre. Il lavoro non è mai abnegazione se con esso hai la possibilità di esprimere il tuo Io, le tue emozione e forse anche i tuoi disagi”.
Pappi Corsicato, qual è il segreto del suo successo?
“Io faccio questo mestiere con la massima gioia ed il massimo divertimento; sul mio set c’è sempre tanta goliardia”
Progetti futuri?
“Mi piacerebbe continuare a lavorare in televisione; ho tante proposte sul tavolo che sto valutando con grande attenzione, ma con l’entusiasmo e la passione che mi contraddistinguono”
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