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Recovery Plan, governo Draghi definisce priorità: giovani, sud, innovazione

Si avvicina la scadenza del 30 aprile , data prevista dall’Unione europea per la consegna da parte dell’Italia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan), ed il governo stringe i tempi per definire i progetti e rispettare i termini. Le risorse economiche in ballo sono fondamentali per il nostro territorio.
Poco più di 200 miliardi di euro dovranno essere investiti al meglio per uscire dalla crisi economica e far ripartire l’Italia. Sono una chance irripetibile come lo fu il Piano Marshall dopo la seconda guerra mondiale.
Tre sono le priorità assolute fissate dall’esecutivo: giovani, sud, innovazione.
Al di sotto di queste macro-aree sei le linee di investimento strategic: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione sociale e sanità.
Naturalmente, la digitalizzazione passa attraverso il superamento del digital divide e con la necessaria implementazione o installazione della fibra internet in tutte le regioni del Sud.
Sulla transizione ecologica, altro tema cruciale, gli investimenti del Recovery plan passano dalla difesa e dalla messa in sicurezza del territorio; da sempre quello italiano e meridionale è bellissimo ma anche molto fragile. La messa in sicurezza con la protezione ambientale è oggi strategica per costruire il futuro.
Anche sulle infrastrutture c’è da fare tanto, per esempio occorre colmare il gap delle reti di trasporto che al Sud sono carenti. Il nodo di ampliare l’Alta Velocità, per rendere pienamente connesse Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise e Sicilia con il nord e con l’Europa non è più un tema rimandabile.
Inoltre, le linee locali e regionali da tempo sono vetuste e vanno ammodernate e potenziate. Analogo discorso vale per autostrade e strade statali, tutte fondamentali per i collegamenti interregionali e delle aree interne.
Sul versante istruzione e ricerca tutto passa dal rilancio delle scuole e delle università. L’utilizzo della Didattica a Distanza in era covid sta dimostrando come molte aree dei territori sono in difficoltà e possono colmare i ritardi solo col potenziamento delle reti internet e con gli investimenti sulle strutture e sui docenti.
Ultimo tema, ma non meno importante, è l’inclusione sociale. Donne, giovani, cittadini con disabilità vanno tutelati e valorizzati così da integrarli a pieno nel circuito sociale e produttivo. Il tutto senza distinzioni o peggio ancora discriminazioni di sorta. Gli incentivi alle nuove imprese femminili e giovanili sono una opportunità da sfruttare al meglio anche per innovare la nostra economia.
In misura poi collaterale ma non isolata rispetto alle suddette linee di investimento del Recovery Plan , un’attenzione specifica va posta sulla sanità. Tutti hanno visto , in un anno di pandemia, cosa significa avere ospedali moderni e personale sanitario motivato ed adeguato.
Il futuro del nostro territorio non può fare a meno degli investimenti sulle attrezzature mediche, sui medici, sui ricercatori, sulle cure e sulle nuove tecnologie al servizio della salute dei cittadini.

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