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Un’opera per sostenere progetti sociali: in libreria “Il Giocattolo ribelle”

Trovare la forza di affrontare le proprie fragilità attraverso le esperienze dolorose. Difendere la propria dignità con le unghie e con i denti provando a scappare via dalla rete, la rete intesa come trappola e parallelamente intesa anche come web. La rete, le chat, internet, possono davvero essere pericolosi, pericolosissimi. Ecco allora che un libro si trasforma in qualcosa di più, in qualcosa di diverso, di bello e utile, per parlarne e non restarne imbrigliati. Il consiglio letterario della libreria Libridine, stavolta è “Il Giocattolo ribelle” di Erlisiana Anzalone, edito da Turisa. Perché è un libro da leggere, ci sono temi di cui parlare, da affrontare. C’è un canale YouTube dedicato da consultare. E c’è una compagna sociale da sostenere. Infatti, accanto a spunti di riflessione sulle tematiche affrontate (insidie del web, violenza psicologica ma anche rinascita e solidarietà) il libro vuole offrire sostegno a vari progetti delle realtà territoriali campane di volontariato (su Napoli, Portici, Castellamare, Campi flegrei; Pomigliano d’Arco) che quotidianamente, senza clamore ma con amore sono la voce di chi non ha voce e sono sintetizzate nella campagna di sensibilizzazione sociale #iononcistopiù.

Per adesso le associazioni aderenti sono:
Alla ricerca di un amico
Emergenza alimentare
Angeli di Strada Villanova
SEME DI PACE cooperativa sociale Onlus
Plastic Free
Pippo Coppola odv.

«Quando l’omino capì di essere stato smascherato da Mia reagì . Diffamò Mia per farle terra bruciata intorno; nessuna riflessione sul proprio comportamento o tantomeno presa di coscienza o ancora assunzione di qualsiasi responsabilità : tutto addossò a Mia, rea ai suoi occhi di non aver accettato silentemente che il gioco fosse finito e quindi farsi da parte come avevano fatto tutte le altre. La risposta di Mia a simili atteggiamenti fu … “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” (Pirandello)». Il docu-libro, che fa chiedere quando sottile sia la linea che divide il bene dal male nel web, viene affrontata la storia di una donna testarda e coraggiosa che ha saputo trasformare uno spiacevole “incontro” in qualcosa di costruttivo per se stessa e gli altri. I proventi della vendita de “Il Giocattolo ribelle” serviranno a sostenere anche i tanti progetti delle associazioni aderenti alla campagna di sensibilizzazione #iononcistopiù per dare voce a chi non ha voce. “Il Giocattolo ribelle” lo trovi anche tra gli scaffali della libreria Libridine di Portici.

Dai un’occhiata alla recensione precedente!

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