San Giorgio a Cremano, 2 appartamenti confiscati assegnati a famiglie indigenti

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Importanti novità sul fronte legalità in provincia di Napoli. Il comune di San Giorgio a Cremano ha approvato, nella seduta della giunta guidata dal Sindaco Giorgio Zinno, l’assegnazione di due immobili confiscati alla criminalità organizzata ad altrettante famiglie indigenti.
I nuclei familiari sono stati selezionati dalla graduatoria degli aventi diritto agli alloggi popolari.
Spiega lo stesso Sindaco Zinno: “In tutto sono 6 finora gli alloggi confiscati, assegnati alle famiglie in difficoltà che ne hanno fatto richiesta, di cui 4 già consegnati. È un ulteriore intervento contro il disagio abitativo e a sostegno delle fasce deboli che si aggiunge a tutte le misure che, stiamo mettendo in campo per dare aiuti concreti ai cittadini in difficoltà”.
Si tratta di una scelta coraggiosa da parte di una pubblica amministrazione che decide di destinare beni sottratti alle mafie a cittadini bisognosi.
Il tema dei beni confiscati alla criminalità e da riutilizzare a scopi sociali resta di grande centralità. La mole di immobili è enorme e spesso lo Stato non riesce a garantire una corretta gestione ai beni.
L’esempio di San Giorgio a Cremano è sicuramente positivo e da valorizzare: la città vesuviana sui beni sottratti alle mafie , negli ultimi anni , ha fatto uno sforzo enorme, considerando anche l’alto valore simbolico e sociale che ha l’azione di confisca e riutilizzo.
“È un lavoro – sottolinea Zinno – che sta producendo importanti risultati per la collettività e oggi il riutilizzo di questi beni rappresenta una buona pratica amministrativa, ma soprattutto ci permette di sostenere le persone in difficoltà.
Tutto questo è possibile grazie ad un lavoro di squadra, finalizzato ad aiutare i nostri concittadini e a ripristinare la legalità”.
C’è poi da sottolineare che le azioni sui beni confiscati non si rivolgono solo alle famiglie, ma anche alle realtà sociali del territorio: è in dirittura d’arrivo il procedimento per aprire il primo Centro Antiviolenza dell’area vesuviana, che avrà sede in altre due case confiscate.

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