Recensione a cura di Libreria Libridine
È stato detto tutto e il contrario di tutto. Ne hanno scritto davvero tanto, hanno provato a raccontarlo, a “spiegarlo”, ma non si spiegano i miti. A meno che tu non sia Gianni Minà, e di quel mito non ne sia intimamente amico. “NON SARÒ MAI UN UOMO COMUNE” disse Diego in un’intervista rilasciata proprio a Minà nel 2005, e quella frase ha dato il titolo a questo libro che non è un libro su Maradona ma sulla storia di una lunga amicizia, quella che legò il Pibe de oro al grande giornalista. Un’amicizia nata nel 1986 quando, ai mondiali di calcio del Messico, Diego Armando Maradona guidò una nazionale argentina tutto sommato modesta alla vittoria. Un’amicizia grade, grandissima, che si consolidò l’anno successivo – quando il Napoli vinse il primo scudetto della sua storia – e che divenne ancor più bella e profonda quando stress, dipendenze, il carattere ribelle e refrattario a qualunque regola, contribuirono a spingere più volte Maradona sull’orlo del baratro. Questo è il resoconto fedele di quel legame, di cui Gianni Minà ci rende partecipi. Il libro, edito da Minimum Fax, è finalmente in libreria, e lo trovate anche tra gli scaffali della Libreria Libridine.
Perché se pensi a Napoli, non puoi non pensare a Maradona. Minà ci regala il ritratto del più grande calciatore di tutti i tempi ma soprattutto di un uomo complesso, contraddittorio, onesto fino alla brutalità.
Al link l’intervista che fece storia
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